mercoledì 27 giugno 2012

Il mistero dei libri perduti

Sono incappato in questo romanzo per colpa di un blog letterario, ma non a causa di una recensione. Si parlava (male) dell'editoria a pagamento*, ovvero l'editoria che chiede all'autore un contributo economico per la pubblicazione.
Ebbene, questo libro è edito dalla Zero91, attiva nella campagna contro questi piccoli squali dell'editoria, sempre affamati delle ambizioni altrui. "Il mistero dei libri perduti" parla anche di questo, in un certo senso. Anzi, è un libro che parla di libri, della loro importanza, di un'aspirante scrittrice e delle sue avventure a Büchenland, un reame fatato dove la lettura è una capacità oramai lontana e dimenticata.
L'autrice, Miriam Mastrovito, è laureata in filosofia ed è da sempre appassionata di mondi fantastici, tanto che ha aperto un negozio dedicato al fantasy. Ha aperto un blog, in cui parla di sé, dei suoi libri e delle sue letture.


Il mistero dei libri perduti

Tea Reali è una ragazza che sogna di pubblicare un libro. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, riesce a destare l'interesse dell'editore Wizard, che la riceve in un edificio che assomiglia all'antro di uno stregone, angusto, decrepito e pieno di fumo. Presto Tea non vede l'ora di abbandonare il colloquio. Quando l'editore si allontana, coglie l'occasione, arraffa il manoscritto e scappa. Giù per le scale, tuttavia, qualcosa la urta e lei si trova senza niente in mano.
Diamine, è il suo manoscritto.
Un testo in cui ripone molte speranze.
Senza pensarci due volte, Tea corre a cercarlo e scende le strette scale, fino a raggiungere una cantina dall'aspetto poco rassicurante. È in quella cantina che Tea finisce in un sacco, un sacco pieno di libri, e si ritrova nel mondo incantato di Büchenland.
Più precisamente, nel villaggio dei troll, esserini simpatici e gentili, che pensano degli esseri umani tutto il male possibile e sono, per loro sfortuna, totalmente analfabeti. Basti pensare che utilizzano i libri (rubati dalle cantine degli umani) come materiale edile!
Scopriamo in breve che la terra di Büchenland è sotto il giogo di un oscuro signore, che ha sconfitto la precedente regnante e costretto i popoli fatati all'ignoranza. I libri, infatti, costituiscono una materia prima di indubbio valore, ma nessuno sa leggere. E proprio la lettura, man mano che le avventure si susseguono, si rivelerà determinante per detronizzare l'oscuro signore che opprime Büchenland.
Nel frattempo, Tea deve vedersela con i fatati, sfuggire alle grinfie del perfido Wizard, la cui missione è impedirne il successo, e recuperare il suo manoscritto.

"Il mistero..." è un romanzo per tutti, senza limiti di età. Non è nemmeno necessario che piaccia il fantasy, a dire il vero, perché la storia ha più tratti in comune con opere come "La Storia Infinita" e "Il Mago di Oz", che con "Il Signore degli Anelli". I troll della Mastrovito sono più simili al maestro Yoda che ai giganti di pietra di Tolkien!
Oltre alla protagonista, compare una vasta schiera di esseri fantastici. Fra di essi spicca il troll Adelindo, che l'accompagnerà nel lungo viaggio. La terra di Büchenland è un reame simile a Oz, costellato da tante piccole popolazioni, ciascuna con le sue peculiarità. Come si è detto, si tratta di una terra dove nessuno sa leggere. Solo l'intervento di Tea permetterà di riscoprire il valore dei libri, e grazie al potere della parola scritta contrastare l'oppressore di Büchenland. La Mastrovito dipinge così una bella metafora sull'importanza della lettura, non risparmiando riferimenti al contemporaneo.


La narrazione è scorrevole e semplice, la struttura della trama lineare e senza troppi sconvolgimenti. Il susseguirsi delle varie situazioni e avventure servono a scandire la crescita dei protagonisti verso la soluzione, piuttosto che a creare tensione o colpi di scena. I personaggi sono, in generale, ben caratterizzati, anche se un po' canonici. Tea, in particolare, sembra avere dei tratti in comune con l'autrice (la laurea, la passione per la scrittura) ed è forse per questo che in alcuni momenti si avverte una certo feedback tra la protagonista e la penna della narratrice.
In conclusione, una fiaba moderna che incoraggia una riflessione sull'importanza dei libri, e che è in grado di avvicinare al fantastico anche chi predilige altri generi.


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Sugli editori a pagamento c'è sempre l'ottimo "Il pendolo di Foucault" di Umberto Eco.

8 commenti:

  1. Tu e gli altri amici blogger sarete la mia rovina! Anche questo libro è finito nella lista di quelli che voglio leggere questa estate e visto il numero dei testi e il tempo che avrò a disposizione dovrò fare delle scelte dolorose. Questo però mi attira tantissimo! Forse ci leggo un po' della mia storia a parte i troll, s'intende. Spero almeno che finisca bene, ma non dirmelo.

    P.S. C'è ancora quel problema nei post: alcune parti sono graficamente illeggibili!

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    1. Libro eccezionale. Custodisco la mia copia gelosamente nella mia libreria e ne ho acquistate altre tre, che ho regalato a due blogger, e a una mia amica insegnante di lettere chiedendole di proporlo ai suoi alunni.
      Come sarebbe il mondo se nessuno sapesse leggere? Questo romanzo fantasy ve lo svela.

      Giulio Pinto

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  2. Quando si tratta di editoria a pagamento, ogni cosa che serve a combatterla è giusta e sacrosanta. Quindi mi sa che sosterrò questo piccolo editore.

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    1. Prossimamente pubblico anche l'estratto che me li ha fatti conoscere, perché merita!

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  3. Pero', anche io sogno di pub licare u libro e mi chiamo Tea :-)

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    1. Magari l'autrice ha preso spunto dalla tua vita! Di' la verità: hai avuto a che fare con l'editore Wizard?

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  4. Il libro lo conosco e merita di essere letto! Fatelo girare perché Miriam Mastrovito è una scrittrice in gamba, onesta... forse non sapete che prima di "Il mistero dei libri perduti" ha scritto e pubblicato "Il Mendicante di sogni"... talché: brava Miriam e che i "tuoi" troll ti portino lontano.

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