mercoledì 13 febbraio 2013

L'Alchimista - Il destino dei gargoyle

Ci sono libri che ho comprato solo per via della copertina? Non posso dire di sì, ma esiste almeno un caso in cui essa è stata determinante per convincermi a leggerlo.
Il libro è Alchemy of Stone e l'autrice Ekaterina Sedia, nata in Russia ma residente negli Stati Uniti.
Per l'occasione,

Riassunto


(Dal sito dell'editore italiano.)

Mattie, automa dotata di intelligenza, emancipata e abile alchimista, si trova nel mezzo di un conflitto fra Ingegneri e Alchimisti per il governo della città di Ayona, conosciuta come la Città dei Gargoyle per le statue che campeggiano sugli edifici e perché proprio da essi ha preso vita, quando ancora avevano il potere di plasmare la pietra.
Mentre il vecchio ordine sociale e politico sta velocemente lasciando il posto al nuovo, Mattie viene a conoscenza di pericolosi segreti che possono mutare completamente gli equilibri del potere della città. Ma una tale situazione è inaccettabile per Loharri, l'Ingegnere che ha creato Mattie e che possiede - letteralmente - la chiave del suo cuore.




Commento


Cominciamo dal titolo. Si tratta di uno di quei rari casi in cui, pur preferendo l'originale, l'editore ha azzeccato. Si parla, in effetti, del destino dei gargoyle e non è solo un intervento del Malvagio Consiglio dei Titoli Italiani. C'è anche l'alchimista, che è la protagonista.

Mattie è un automa. E un alchimista. Professione che potrebbe metterla in impaccio dato che il suo costruttore appartiene alla categoria rivale, quella degli alchimisti. Mattie è un automa donna, a esser precisi, e questo non è un dettaglio di secondaria importanza. Si tratta di uno dei pochi protagonisti femminili veramente credibili, pur nella bizzarria della sua condizione materiale. Non è semplice, nel fantasy, incontrare un personaggio convincente e credibile*, probabilmente per via del fatto che l'autrice è una donna. Il tono della narrazione fa delle vicende di Mattie una "favola steampunk", o forse dovremmo dire steam fantasy dato che la magia alchemica entra in pari misura rispetto allo smog- Questo, e i gargoyle.

Al di là delle classificazioni di genere, c'è un che di fiabesco in questo romanzo. La presenza di figure archetipe riconoscibili anche da un non iniziato. Loharri, per esempio, è il padre/padrone: possiede la chiave del cuore di Mattie, senza la quale l'automa non può ottenere l'emancipazione completa. I gargoyle, però, pur incarnando l'elemento fantastico offrono una prospettiva realistica e disingantata sul doloroso passato della Città. Nessun personaggio nasce bianco o nero. Mattie è la prima a rendersene conto, e a soffrirne, nel suo rapporto con Loharri.

La geopolitica è spiccia: un paio di città e non meglio precisati immigrati dall'est. Tutta la vicenda si svolge all'interno della Città dei Gargoyle. All'interno ci sono due fazioni. Gli ingegneri, progressisti che detengono il potere (in un'ottica di sana alternanza), e gli alchimisti. Sembra che le altre categorie non abbiano accesso ai seggi del parlamento. Ci sono anche il Duca e la nobilità, il cui ruolo è più di tutela che esecutivo. L'autorità del Duca è legittimata dai gargoyle, fin dalla fondazione. I gargoyle però stanno "morendo" e lo status quo è minato da una serie di attentati, nei quali presto o tardi anche Mattie finirà coinvolta.

Mattie è la principessa da salvare, la ribelle, la scienziata che dovrà investigare le leggi di natura per salvare i gargoyle, dimostrandosi spesso più umana dei comprimari. A differenza delle fiabe, la sua vicenda confluisce nel realismo pseudo-storico. Sfruttamento e disparità sociali, terrorismo e repressione, amore e odio. Il romanzo non è esente da difetti ma offre molto più di quanto mi sarei aspettato.

Post scriptum

Questa recensione è anche una risposta tardiva al post di Aislinn, più pignola del sottoscritto.

________
*
O quantomeno in grado di darla a bere a un individuo corredato di cromosoma Y.

11 commenti:

  1. Finalmente un fantasy credibile, che bello!
    E intanto la lista degli acquisti aumenta a dismisura. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credibile ma anche fiabesco, mi raccomando! Non vorrei si spargesse la voce che lo spaccio per, che so, un romanzo vittoriano! ^^

      Elimina
  2. Credibile? Non so. Però l'ho trovato un bel libro...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusa, ti riferisci alla protagonista (che ho definito tale) o alla storia? Perché a questo punto dobbiamo chiarirci cosa si intende con "credibile". Non è certamente un romanzo storico, anche se ci sono alcuni avvenimenti e dettagli, soprattutto nella seconda metà, che ho associato mentalmente a precisi momenti storici. Come dicevo anche a Nick, la componente fiabesca non è trascurabile, tanto che sono abbastanza d'accordo nel definirla una favola, steampunk o no.

      Elimina
  3. Mi è piaciuto.... non so perché ma per tutto il tempo ho pensato alle badanti straniere qui in Italia, come noi ci rapportiamo a loro e viceversa, così vicine , così in disparte, dentro la famiglia che di più non si può e allo stesso tempo tenute distanti ...dentro e fuori la società .... .
    Personaggi tutti in chiaroscuro in questo romanzo, chi fa del male ne riceve e viceversa, tutti degni di empatia e compassione ... nessuno moralmente perfetto, tranne i Gargoyle così ieratici e contemporaneamente pieni di "pietas" verso le altre creature ...bello e triste ma con speranza perché persone/esseri positive restano alla fine ...
    Augusta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per la riflessione. In effetti quando Mattie è alla presenza degli ingegneri, o anche in casa di Loharri, è come se non fosse considerata parte della società, capace di essere attiva al suo interno. Anche a me ha colpito questo aspetto.
      Grazie ancora e benvenuta!

      Elimina
  4. Grazie per il link ^^ Pignola io? :-P

    RispondiElimina
  5. A me invece capita spesso di lasciarmi fregare dalle copertine. Ho preso certe cantonate, sapessi!
    Intanto la reading list aumenta a dismisura. Riuscirò mai a leggere tutti i libri che ci sono sopra???

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le cantonate mi sono venute con la musica, fortunatamente non con le copertine dei libri. La risposta alla tua domanda è: "no". Se ci riesci, ti prego, insegnami! :D

      Elimina
    2. Credo che non ci riuscirò. Se però dovessi riuscirci, condividerò il metodo.

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...